Gli
spettacoli del Gruppo Folk di Moliterno
Kavala (Grecia)
11 - 17 Agosto 2008
----- Le 70
foto ed il racconto
di Catia Rocco
“Febbre da Folk”:
11 agosto-19 agosto “’U cirnicchiu” a Kavala di
Catia Rocco
Arriva agosto ed il “Cirnicchiu” si rimette in viaggio,
quest’anno alla volta della Grecia Macedone, per abbracciare
tra cirnicchiu, cupi cupi e tarantelle…
Miti, leggende e civiltà di una vecchia terra “Madre
di cultura”.
Bene sì “’U Cirnicchiu” è pronto a rimettersi
in moto per ridare anima e gloria alle proprie tradizioni
oltre i confini del nostro Paese.
Quest’anno il tutto è stato organizzato in un batter
d’occhio…
Sembrava dovesse ripetersi la sfortuna dell’anno passato,
ma una telefonata, la notizia di un festival onorato ad ospitarci…ed
ecco che quell’inspiegabile voglia di folk investe di nuovo
tutti.
La cosiddetta Febbre da folk, quell’amore
verso le nostre tradizioni che tiene uniti da anni “I soliti
e instancabili affetti” torna a riaccendere il motore di un’organizzazione
che si alimenta di passione.
Basta poco ed ecco che il viaggio comincia a delinearsi…certo
una settimana non è tanto, ma quando si tratta “ro
Cirnicchiu” tutto si può.
Cammisette e capanieddi, cupi cupi e fisarmonica son pronti
per conquistare applausi e cuore della bellissima Grecia.
11
agosto h.15:00 Viale Galante, sede del Gruppo Folk
di Moliterno.
Autolinee Di Biase accende il motore con a carico 33
componenti del Cirnicchiu pronti a portare il proprio
folk in giro per il mondo …e non solo…qualsiasi specie alimentare
sia possibilmente trasportabile…comincia l’avventura…
Il
viaggio diciamo è stato abbastanza lungo.
A Brindisi ci siamo imbarcati in un elegante traghetto
l’“Apollon” che ci ospitava per la traversata notturna.
Lì purtroppo l’umidità ha cominciato a farla
da padrone, ma ecco i “veterani” del folk tirar fuori tutta
la loro esperienza.
Per alzare la temperatura ci vuole per forza lo zampino
“made in Moliterno”: vino, pecorino, frittuledd’, rustici
e perché no…Musica e canti popolari…
Una
piccola “Moliterno” navigava con le sue note, i suoi ritmi,
il suo calore.
Una
volta giunti ad Igoumenitsa, l’indomani mattina, ad attenderci
vi erano ancora ben nove ore di autobus.
La missione FOLK aveva come cuore Kavala,
cittadina situata nella parte della Grecia macedone,che
si affaccia sul mar Egeo.
Un grande centro, anche se non il capoluogo dove mare, scogli
e rosei tramonti ne caratterizzano lo sfondo.
Alloggiavamo
in uno studentato nella parte alta della città insieme
con il gruppo serbo con cui condividevamo il tour folkloristico.
Gli spettacoli si son svolti in paesini piccoli, dove il calore
della gente era anche più percepibile.
‘U Cirnicchiu ha allietato piccole feste di paese,
piazze periferiche…facendo il carico di applausi
e sorrisi entusiasti.
Gente semplice con l’orticello ancora dinanzi casa…
Questo è il bello del folk, portare la propria storia
lasciando che si amalgami con gli scenari più lontani.
Il “capannieddu” e la “cammisetta” che danzano
una Polka, il Willy che intona Mulinarella, tutto ciò
sullo sfondo del mar Egeo: questo è folk…..
Dopo
gli spettacoli venivamo ospitati insieme al gruppo serbo,
nel ristorante greco convenzionato del luogo.
Beh…è proprio in queste situazioni che si apprezzano
per lo più le proprie radici e l’Italia manca “prepotentemente”.
La dieta greca offre una serie di antipasti tipici sempre
super accessoriati di cipolla e buon olio…ma ahimè
neanche l’ombra di un primo piatto o che dire una bella parmigiana.
Ma il folk è anche questo!
Il Folk è la “cassaforte” canticchiata
da Zambrino , Vittorio…e band
Il Folk sono le scenette in moliternese sull’autobus.
Il Folk è il Willy che canta di prima
mattina.
Il Folk è una festa in spiaggia con
i serbi con cocomero al seguito dopo uno spettacolo…I
Il Folk è correre sull'autobus in
tutta fretta subito dopo lo spettacolo e scortati dalla polizia
raggiungere l'ultimo traghetto della sera...rischiando di
perderlo...
Il Folk è mangiare del buon pecorino
alla fontanella greca ……quei
balli, quei canti e quella musica li senti filtrare nelle
vene con orgoglio e passione…
L’amore per il folk lo vedi negli “instancabili” veterani
quando indossano il capannieddu e trasmettono la loro contagiosa
“febbre da folk”.
L’atmosfera fuori porta è proprio quella di una vera
famiglia…che ama farsi conoscere e applaudire, ama sentire
gente che non parla la propria lingua battere le mani a ritmo
della nostra fisarmonica…e concludere con
una “bellisima Italia”.
“U cirnicchiu” incuriosisce il pastore greco
che ignaro passa dinanzi la sua piazza di paese e sente la
nostra musica…non è mai stato in Italia, né
ha la più pallida idea di dove sia locata Moliterno…ma
si ferma ascolta, sorride, applaude…il Folk è anche
questo, arriva anche lì… dall’ignaro pastore che ora
è coinvolto dai colori e dalla musica del Cirnicchiu.
Dopo
un’esperienza del genere, si torna a casa un po’ malinconici
perché è finita…ma credo più
ricchi. E’ una stupenda esperienza culturale e sociale.
Vedere paesi diversi, amalgamarsi con i loro profumi, i loro
costumi, le loro tradizioni…ci fa capire e abbracciare abitudini
e culture differenti e rafforza la consapevolezza dell’importanza
delle nostre radici.
“CHI SIAMO STATI SERVE A FARCI CAPIRE CHI SIAMO”.
Allora concludo con l’augurio che
la febbre da Folk possa continuare a restare viva
e perché no…a contagiare ancora.
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